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lettera pasquale dalla Siria

il Cardinale Mario Zenari, invia alla nostra comunità parrocchiale un messaggio in occasione della Pasqua. La nostra comunità sostiene le opere di carità di Mons. Zenari che da anni, come rappresentante del Papa in Siria con sede a Damasco, si occupa sopratutto dei bambini e delle famiglie colpite dalla guerra terribile iniziata nel 2011.

Carissimi fedeli della parrocchia di Moniga del Garda

downloadOsservando in questi giorni le colonne interminabili di profughi in fuga dalla guerra in Siria, e le distruzione di interi quartieri villaggi, vengono spontaneamente le considerazioni del Libro biblico delle Lamentazioni, riferite alle sofferenze di Sion e del Messia, che si leggono il Venerdì Santo, e che si possono applicare Alla sofferenza umana: “O Voi tutti che passate per la via, considerate guardate se c’è un dolore simile al mio. Poiché grande come il mare e la tua rovina, che potrà guarirti?” (Lamentazioni 1,12 e 2,13)

Sant’Agostino vede nelle gocce di sangue, che trasudavano dal corpo di Gesù durante la sua straziante agonia nel Getsemani, il sangue che trasuda da tutto il suo corpo, cioè la chiesa dei martiri di tutti i tempi. E nel grido di Gesù in croce “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”, ode la voce dell’umanità sfinita sotto il peso del dolore.

Come non vedere queste gocce di sangue, e come non sentire questo straziante grido di disperazione sulla bocca dell’umanità sofferente, in particolare della martoriata Siria, di tanti bambini uccisi, o profondamente piagati nel corpo è nello spirito? “La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete. i bambini chiedevano il pane, e non c’era chi lo spezzasse loro” (Lamentazioni 4,4). Nella carne dell’umanità sofferente vi è la carne straziata di Cristo, si ripete Papa Francesco, ricordando le parole di Gesù.

Tuttavia è consolante constatare come lungo tutto il percorso di questa dolorosa Via Crucis che dura da anni non manchino le Veroniche che asciugano, in vari modi, il volto sanguinante di Gesù in tanti loro fratelli e sorelle, come pure non mancano i vari Cirenei, che generosamente si offrono a portare il peso della Croce di tanti sofferenti.

E come non paragonare la Siria con il malcapitato della parabola del “buon samaritano”, aggredito da ladroni, e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada? Anche qui non mancano i “buoni samaritani”. Alcuni di loro, appartenenti a organizzazioni umanitaria, e talvolta volontari, hanno perso la vita, qualche volta presi di mira, soccorrendo i bisognosi. E cosa dire delle “locande”, dove devono essere ricoverate le persone malcapitate? Secondo i dati dell’OMS, più della metà degli ospedali pubblici e centri di assistenza sanitaria sono stati danneggiati o resi completamente inagibili dagli stessi “ladroni”. E i “locandieri”? Circa due terzi del personale sanitario sono spariti.

“Chi potrà guarirti?” (Lamentazioni 2,13) “Forse il Signore non vede tutto questo?” (Lamentazioni 3,36) “Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profonda” (Lam 3,55). “Tu eri vicino quando ti invocavo hai detto: Non temere” (Lam 3,57).

Grazie della vostra generosa vicinanza!

Buona Pasqua a tutti voi insieme al vostro amato parroco don Giovanni!

Damasco, settimana di passione 2018

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Cardinal Mario Zenari

Nunzio apostolico in Siria

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